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Arte

Christo e Jeanne-Claude: il “Wrapped World”4 minuti di lettura

Il progetto artistico Christo e Jeanne-Claude è stata probabilmente la più grande espressione di Land art fino ad ora mai eseguita. I due coniugi hanno dedicato il proprio volto artistico alla realizzazione di imprese monumentali in vasti contesti ambientali, affinché l’idea, il concetto, il processo di creazione giungessero all’estremo grado di fisicità.

Land art: impacchettare il mondo

Le prime opere dell’autore bulgaro prevedevano l’impacchettamento di piccoli oggetti artificiali o utensili come bottiglie, lattine bidoni o tavoli, con morbidi fogli di materiale plastico che potessero in qualche modo ammorbidire la durezza e la spigolosità del prodotto industriale. L’artista si scontra così con l’oggetto tecnologico attraverso un secondo mezzo, il “packaging”, che interviene occultando la natura funzionale del manufatto e permettendo alla mente di immaginare una nuova finalità.

Christo, Wrapped Vespa, 1963-64

Con opere come Wrapped Vespa del 1963- 1964 Christo si unì al movimento del Nouveau Réalisme francese, che ha per oggetto proprio il materiale recuperato nella realtà più banale. Il tessuto per l’autore è in grado di svelare le caratteristiche del prodotto paradossalmente nascondendolo, poiché questo viene sottratto alla finalità industriale e riportato ad uno stato di neutralità, una condizione primitiva che si riconcilia con l’uomo.

Fu di Jeanne-Claude Denat de Guillebon, incontrata a Parigi nel 1958 e divenuta poi sua compagna di vita, l’intuizione di estendere su larga scala gli esperimenti con i tessuti di Christo. I primi passi coinvolsero barili di petrolio a Colonia, durante un’esposizione pubblica; poi i due artisti puntarono “all’impacchettamento del mondo” con la mastodontica opera Wrapped Coast in cui venne ricoperto un miglio di costa australiana.

Christo e Jeanne-Claude, Running Fence, 1974-76

Nel 1972 in Colorado crearono un enorme sbarramento arancione, la Valley Curtain e nello stesso anno prese avvio l’installazione della Running Fence. una recinzione velata di nylon lunga quasi 25 miglia. L’opera potrebbe essere ispirata sia all’estensione della muraglia cinese, sia allo spartiacque idrologico delle Americhe, che alla cortina di ferro che divideva l’Europa; fu terminata nel 1976 e percorse la California del Nord per due settimane, per poi svanire senza lasciare tracce.

Christo e Jeanne-Claude: la poetica del Wrapped

I due artisti nel loro studio durante un momento di lavoro (anni Sessanta)

La nuova veste proposta dal brand Christo e Jeanne-Claude ricoprì inoltre Porta Pinciana a Roma, il Reichstag di Berlino, le isole della baia di Biscayne a Miami e il Pont Neuf a Parigi. Il nucleo della poetica dei due artisti sta nell’ostacolare l’aspetto normale di qualcosa assicurando una novità percettiva. Prendendo ad esempio l’installazione Running Fence citata sopra, la verticalità della recinzione contrasta con l’orizzontalità del paesaggio, il materiale artificiale si oppone alla distesa interminabile di valli e colline, il bianco ai colori della terra.

Eppure, proprio dove si scontrano esteticamente artificio e originario, quando la spaccatura tra ambiente e industria
provocava completo smarrimento, la struttura sembrava animarsi al passaggio del vento, la plastica prendeva vita immersa nella natura, ondeggiando e risuonando in tutta la sua lunghezza.

Le installazioni ambientali di Christo, come dichiarato da lui stesso, non hanno alcun significato, o meglio, si prestano a tutte le possibili interpretazioni: ogni chiave di lettura, dubbio, inquadramento sollevati dallo spettatore sono plausibili, perché la finalità di anni di progettazione si realizza nel momento in cui il soggetto entra in contatto e interagisce con l’opera e il paesaggio modificato.

La Land art dei due coniugi è gratuita e temporanea perché appartiene alle persone, non può essere né venduta, conservata o esposta, ma solo destinata a scomparire dopo essere stata di tutti. Questo perché la nuova veste dell’impacchettamento del mondo da loro proposta era intrisa di libertà.

Diplomata in conservatorio, laureata in lettere, amo le pagine consumate, le gallerie d'arte e le poltroncine dei teatri. Posso però garantire di essere anche una persona simpatica.