
Chi è senza peccato 2020: il romanzo, il film. La nostra recensione.5 minuti di lettura
Nel 2020 esce nei cinema australiani Chi è senza peccato (The Dry) per la regia di Robert Connolly, con protagonista Eric Bana. Un thriller che compie in fretta il giro del mondo e approda in Italia nel 2021. Cinema e letteratura si stringono la mano per raccontare una storia tragica dalla cornice fumosa e dai risvolti inaspettati. Il romanzo di Jane Harper pubblicato nel 2016 è il testo di partenza, la manifestazione prima di questa interessante storia ambientata in Australia, nella regione del Victoria.
La storia
Eric Bana è Aaron Falk un detective dell’FBI di Melbourne costretto a tornare nella città natale di Kiewarra a causa di un mesto avvenimento: il funerale di Luke Hadler, il migliore amico d’infanzia di Aaron e della sua famiglia.
Le dinamiche della morte sono strazianti, poiché Luke si sarebbe suicidato dopo aver ucciso a colpi di fucile la moglie Karen e il figlio Billy. Unica sopravvissuta è la neonata Charlotte ritrovata in lacrime nella sua culla dall’agente di polizia locale Raco (Keir O’Donnel) e poi affidata ai nonni paterni, Gerry e Barb Hadler.
La comunità di Kiewarra è sconvolta, incredula di fronte all’evidenza che un fatto così grave si sia verificato proprio nella loro piccola città. L’arrivo di Falk solleva numerose voci e chiacchiere tra gli abitanti, riportando alla luce alcuni eventi importanti ed irrisolti del passato della città.

Aaron manca da Kiewarra da oltre vent’anni e di sua iniziativa non sarebbe tornato a Kiewarra, nemmeno per il funerale dell’amico con il quale, ormai da molti anni il rapporto si era allentato, diventando quasi inesistente.
Sono stati Gerry e Barb, i genitori di Luke, a chiamarlo con la speranza che decida di indagare in modo ufficioso su ciò che è accaduto a Luke e alla sua famiglia: Gerry e Barb sperano che il figlio non abbia commesso quei tremendi gesti. Sperano che la verità sia un’altra. Sperano che Aaron possa aiutarli.
Nessuno meglio di lui conosceva Luke. Almeno fino a vent’anni prima.
Che cosa è accaduto?
Primi anni Novanta: Aaron e Luke frequentano il liceo, sono ben voluti all’interno della comunità e sono legati da una profonda amicizia, ma hanno due caratteri molto diversi fra loro. Luke è energico, instancabile, ribelle e a volte violento, Aaron invece è tranquillo, equilibrato, moderato ma spesso indolente e passivo.

I due ragazzi fanno amicizia con Gretchen ed Ellie, due ragazze della città con le quali il rapporto diventa sempre più stretto e intimo. La relazione tra i quattro adolescenti presenta alcuni dissapori e gelosie fino a quando non viene travolta dall’improvvisa morte di Ellie. Anche in questo caso, come per Luke vent’anni dopo, si pensa si tratti di un suicidio.
Le indagini silenziose di Falk si intrecciano con quanto di più oscuro e tragico è avvenuto nel passato della comunità di Kiewarra: la memoria del detective di Melbourne è continuamente trascinata indietro nel tempo, verso quella morte irrisolta. Falk, affiancato dall’agente Raco, segue le tracce convinto che la morte di Luke sia collegata a quella di Ellie: la scoperta della verità sulla tragedia che ha colpito la famiglia Hadler potrebbe fare chiarezza anche sulla morte dell’amica di gioventù.
Chi è senza peccato: dal romanzo al film
Chi è senza peccato è un adattamento cinematografico classico del romanzo giallo omonimo della britannica Jane Harper. Si parla di adattamento e non di trasposizione. Trasporre può voler trasgredire, cioè andare oltre, trasformare il testo di partenza. Qui il racconto letterario è mostrato sullo schermo nella sua coerenza e struttura dall’inizio alla fine.

La storia raccontata gira intorno al perno di due misteri irrisolti. L’effetto sorpresa ne fa da padrone. Lo spettatore che ha già letto il libro si avvicina al film con un atteggiamento più critico e vigile: conosce il finale, lo ha già letto, sa quale sia la scansione temporale degli eventi raccontati nel romanzo. Lo spettatore-lettore è più viziato di uno spettatore vergine della lettura. Si aspetta dunque di trovare nel film nuovi elementi che lo sorprendano diversamente. Il film come adattamento corre il rischio di appiattire la storia del romanzo, limitandosi ad illustrarla, di ripetere sullo schermo tramite immagini, suoni e colori le scene del testo letterario. In questo modo il cinema perde la sua efficacia comunicativa.
Il film con Eric Bana all’inizio riesce solamente a visualizzare gli episodi del romanzo, senza sfruttare le risorse proprie del linguaggio cinematografico. Nondimeno, dalla parte centrale fino alla conclusione, la sovrapposizione delle partiture musicali, visive e testuali, con il montaggio, trionfano nella restituzione di un finale emotivamente denso e risolutivo.
Chi è senza peccato svolge in pieno la funzione del genere cui appartiene: un thriller vecchio stile in cui tutti sono sospettati, tutti potrebbero essere i colpevoli e solo alla fine la storia raggiunge il suo punto di chiarezza più alto.
I film che ‘funzionano’ teniamoceli stretti. Non si sa mai, di questi tempi.

