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Celtic Wave 2022: dove tradizione e sogno prendono vita2 minuti di lettura

Quest’anno le affascinanti e magiche terre d’Irlanda, Scozia e Britannia hanno chiamato a raccolta ancora una volta tutti coloro per i quali il verde non è un colore, ma uno stile di via: stiamo parlando del Celtic Wave.

Il festival interceltico, gemello del più noto e longevo Bustofolk, dopo due anni di mancanza dalla scena culturale della zona a causa della pandemia, è tornato nelle serate del 6, 7 e 8 maggio a Cassano Magnago per la sua seconda edizione.

Il festival, patrocinato dalla prestigiosa scuola di danze irlandesi Gens D’Ys in collaborazione con la band rock-celtica Uncle Bard & the Dirty Bastards e la Yuba Agency, ha portato sul palco durante le tre serate nomi prestigiosi del panorama musicale celtico ed artisti internazionali sorprendenti.

Musica di qualità, melodie d’altri tempi sporcate di moderno, il Celtic Wave ha fatto emozionare, ballare e commuovere dagli anziani ai bambini, tutti uniti dalla stessa passione, dallo stesso fuoco. I ragazzi della scuola Gens D’Ys hanno organizzato durante il pomeriggio stage di danza per chiunque volesse fare i primi passi in questo mondo. Alla sera si sono esibiti in complesse coreografie ispirate ai famosi musical Lord of the Dance e Riverdance.

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La band Inis Fail al Celtic Wave

Le band, la musica e l’esperienza

Tra le band che si sono date il cambio sul palco ci sono state numerose sorprese. Primi tra tutti, gli ospiti d’onore che hanno concluso il festival domenica sera, The Dublin Legends. Conosciuti per molto tempo come The Dubliners, si tratta di una famosa band di stampo irlandese che ha letteralmente scritto pagine di storia della musica folk.

Impossibile però non menzionare anche una vera e propria eccellenza italiana: attivi da oltre vent’anni, gli artisti di Inis Fail hanno dato un significativo contributo alla serata di domenica. Questi artisti hanno coinvolto il pubblico con la loro passione ed esperienza, uniti da un potente amore verso la musica tradizionale più pura.

Tra i nomi noti protagonisti del festival anche gli irlandesi Seo Linn, gli innovativi e moderni Plantec dalla Britannia, la ballerina Ruth Eva McKenna, il gruppo Bards From Yesterday, Lyradanz e Il Bandarone. Violini, cornamuse, chitarre (o fiddle), bodhràn, fisarmoniche e flauti erano presenti sul palco a beneficio degli appassionati del genere.

Ad arricchire ulteriormente le tre serate, il pubblico ha potuto ammirare le creazioni degli artigiani che hanno partecipato all’evento e gustare saporiti hamburger e arrosticini con patate dei food truck. Il tutto innaffiato da generose quantità di birra artigianale, sidro, idromele e ippocrasso: ad un festival del genere le bevande care ad Odino non potevano di certo mancare!

Con una laurea magistrale in lingue e letterature straniere, mi considero creativa, determinata e curiosa. Coltivando la passione per la divulgazione e per le lingue che ho studiato, inglese e spagnolo, sono diventata docente. Oggi, alla ricerca di nuove e stimolanti sfide, amo scrivere di cultura, arte e intrattenimento. Con un passato nella giocoleria infuocata, nel tempo libero pratico tiro con l'arco.