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Musica

Astor Piazzolla: il nuevo tango tra evoluzione e dolcezza del ricordo5 minuti di lettura

Lo scorso anno si festeggiava il centenario della nascita di una delle personalità musicali più rilevanti del XX secolo: Astor Piazzolla, compositore argentino, propugnatore del nuevo tango. Probabilmente l’autore più eseguito dai piccoli ensamble di fisarmonica, chitarre, flauti, violini – Piazzolla in realtà ha avuto un difficile rapporto con il tango e l’ambiente circostante questo genere popolare. Oblivion, Libertango, sono pagine di storia della musica che riscontrano ancora oggi un incredibile successo e un amore viscerale da parte del pubblico. Pezzi iconici capaci di parlare in modo trasparente e diretto alla sensibilità dell’ascoltatore, in grado di commuovere e di trascinare.

La missione del nuevo tango

Piazzolla inizialmente visse con tremenda vergogna la propria tradizione popolare tanghera e la vocazione nel suonare il bandoneon. Il tango era considerato una musica fatta principalmente per essere ballata, dove l’apporto musicale risultava posto in secondo piano. Inoltre, come il jazz, era una musica legata ai luoghi più bassi, rozzi e infamanti della società: il tango si alimentava di dissolutezza, crimine e vizio; diventato genere di moda nelle sale da ballo da Buenos Aires a Parigi, si trovò poi immobilizzato in quella dimensione e immaginario.

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Astor Piazzolla mentre suona il bandoneon, fisarmonica di origine tedesca tipica delle orchestre di tango

Il primo scandalo che suscitò il nuevo tango fu quello di presentarsi esplicitamente come musica in primo luogo da ascoltare in concerto. Elevare il tango a musica colta, seria, questa la sua ambizione. Seguire le impronte della ricerca di Bartók sulle danze popolari ungheresi, gli esempi di Ravel, Stravinskij; e ancora, ispirarsi a Villa-Lobos, il quale aveva dato nuova vita allo Choro brasiliano o a Manuel de Falla, esploratore del folklore spagnolo in chiave di impressionismo debussiano.

Piazzolla, affascinato inoltre dal fenomeno Gershwin, cercò di coniugare erudizione, tradizione colta europea, ritmi e sfumature popolari, contaminando generi e strutture. Inserì nuovi strumenti, anche elettronici, ed elementi prima estranei al repertorio, come improvvisazioni jazzistiche e influenze classiche, ritmi sofisticati e inusuali.

Histoire du Tango: storia ed evoluzione del tango argentino

Histoire du Tango è l’unica opera composta da Piazzolla appositamente per flauto e chitarra nel 1986, spesso arrangiato anche per altre combinazioni di strumenti con ad esempio il violino come solista.
Proprio nell’ottica di trasferire il tango da bordelli e sale da ballo alle sale da concerto, e nell’intento di sottrarlo alla monotonia del sempre uguale, della ripetizione, il compositore argentino elabora questi quattro movimenti che raccontano la storia e l’evoluzione del genere.

Bordello 1900, Café 1930, Nightclub 1960 e Concert d’Aujourd’hui sono i titoli del ciclo di tanghi proposti da Piazzolla. L’ascoltatore viene trasportato così indietro nel tempo e vive la trasformazione del tango insieme alla musica stessa. I primi due movimenti rappresentano gli stilemi più conservatori dell’elaborazione popolare, mentre i successivi delineano i nuovi apporti dell’autore e delle diverse influenze inglobate nella seconda metà del secolo.

Bordello 1900 da Histoire du Tango, di A. Piazzolla, 1986
Interpretazione di ALTA Duo

Se Bordello 1900 è scritto in doppio metro, come da tradizione, con effetti di rubato, figure di staccato e un uso quasi eccessivo degli accenti, in Nightclub 1960 si percepisce invece la più recente contaminazione con la bossa nova brasiliana. Estremamente innovativo poi il linguaggio del quarto e ultimo tempo, Concert d’Aujourd’hui, dove un glissando ricorrente anima la parte chitarristica mentre il flauto si destreggia tra eccentrici cromatismi sull’onda di un’improvvisazione jazz.

Concert d’Aujourd’hui, quarto movimento di Histoire du Tango, A. Piazzolla, 1986
Interpretazione di Haga Duo

Café 1930

Questa è un’altra epoca del tango. La gente smise di ballarlo come nel 1900, preferendo invece semplicemente ascoltarlo. È diventato più musicale e più romantico. Questo tango ha subito una trasformazione totale: i movimenti sono più lenti, con armonie nuove e spesso malinconiche. Le orchestre di tango sono composte da due violini, due concertine, un pianoforte e un basso. A volte viene cantato anche il tango.

Nota di programma fornita da A. Piazzolla per inquadrare il secondo movimento, Cafè 1930
Café 1930, da Histoire du Tango di A. Piazzolla, 1986
Interpretazione di J. C. Garreffa e E. Isaac

Il secondo movimento, Cafè 1930, prende avvio da un breve assolo di chitarra malinconico, che si muove tra bassi caldi e protettivi, e delicate colorature sul registro medio-acuto, con qualche accordo arpeggiato e cadute repentine verso il basso. L’entrata del flauto è altrettanto dolce, espressiva, dall’andamento lento. I due strumenti tessono durante questo tango, momenti di estrema delicatezza virando verso zone armoniche distese e chiare, cui alternano sezioni di maggior concitazione segnalati da cambi di tempo, ritmi serrati e figure di staccato.
Una moltitudine di evocazioni si intrecciano nella progressione del brano: paesaggi del ricordo fanno da sfondo a improvvise librazioni e fughe, per poi trovare passi decisi che si sciolgono in velati allontanamenti dalla tonalità.

Diplomata in conservatorio, laureata in lettere, amo le pagine consumate, le gallerie d'arte e le poltroncine dei teatri. Posso però garantire di essere anche una persona simpatica.