
ArtVerona 2021: #ItalianSystem e il ritorno dell’Arte dal vivo2 minuti di lettura
Si è appena conclusa la sedicesima edizione di ArtVerona, sotto la direzione artistica di Stefano Raimondi. Dopo più di un anno passato prettamente sulle piattaforme virtuali, torna l’arte “in presenza”, sotto l’insegna dell’#ItalianSystem e di tutto ciò che ha permesso di tornare a godere delle opere dal vivo.

Sono oltre 140 le gallerie presenti ad ArtVerona, per la maggior parte da tutta la penisola, con qualche eccezione non troppo lontana dai confini. Il filo conduttore della fiera è ancora il collezionismo, non mancano gallerie di giovani emergenti, l’arte digitalizzata e grandi nomi di gallerie affermate.
Come già trasparso dal MiArt, l’offerta vuole essere più cauta e si rifugia nella pittura più tradizionale.
Il collezionismo è vivo ma torna ad essere neonato dopo qualche tempo di buio artistico, questo riporta alla luce la tradizione e citando Stefano Raimondi, la pittura riecheggia nei padiglioni di Verona come un “bene rifugio”. Non mancano in ogni caso le istallazioni e le sculture, a riempire le sale della fiera veronese.

VeronArt e la sua identità
Gallerie digitali dai nativi digitali, il tema del “Sistema Italiano” inoltre, permette di scoprire nuovi talenti emersi grazie alla pandemia, e quindi ancora sprovvisti di una galleria fisica, ma che portano avanti il loro lavoro cogliendo l’occasione di potersi esporre in mostre come quella di Verona.
ArtVerona si conferma una fiera consapevole che non cerca di strafare, ma di mostrare ciò che l’Italia ha da offrire agli amanti dell’arte e a suoi collezionisti, portando innovazione mischiata alla tradizione.

Sul fronte vendite probabilmente non è questo l’anno per trarre delle conclusioni, è uno dei primi banchi di prova della riapertura artistica, è normale che la parola d’ordine dei collezionisti sia cautela. Va comunque mantenuto un quieto ottimismo, il primo passo verso ciò che era è stato fatto, ora aspettiamo di vedere ciò che sarà.

