
Gallery Climate Coalition Italia. Il mondo dell’arte unito per l’ambiente.3 minuti di lettura
Nasce Gallery Climate Coalition Italia, un’organizzazione di beneficenza che riunisce galleristi e professionisti del settore artistico con lo scopo di rendere più sostenibile il settore e fornire una risposta alla crisi climatica.
Gallery Climate Coalition: di cosa si tratta
Presentata per la prima volta a Londra nell’ottobre 2020, la Gallery Climate Coalition (GCC) è una piattaforma che conta iscritti in tutto il mondo, nata in risposta al problema sempre più impellente del cambiamento climatico.
Attualmente i membri sono più di 700, con distaccamenti in varie parti del mondo. Il nucleo italiano è stato fondato recentemente ma sono già numerose le iniziative in programma e gli obiettivi da raggiungere.
Come già accennato, l’obiettivo principale di GCC è quello di favorire una maggiore sostenibilità dell’industria artistica e, in particolare, ridurne l’impronta di carbonio del 50% entro il 2030 in sintonia con quanto stabilito dagli Accordi di Parigi.
Un obiettivo perseguito attraverso la creazione di maggior consapevolezza, spirito collaborativo e condivisione di materiali e informazioni.
GCC, infatti, mette a disposizione dei suoi membri un calcolatore di CO2 (consultabile gratuitamente sul sito di GCC), specificamente tarato sui consumi delle gallerie, oltre che fornire risorse gratuite da scaricare, linee guida e best practices.
I membri, inoltre, stanno lavorando su modi di rendere più sostenibili le spedizioni, la stampa, le pubblicazioni e le esposizioni stesse.

Crisi climatica e arte
La crisi climatica è uno dei problemi più impellenti, urgenti e attuali e il fatto che anche l‘arte ne stia parlando seriamente, cercando soluzioni concrete è un segnale molto positivo.
Come ha giustamente ricordato Matteo Lucchetti, di Fondazione Pistoletto Città dell’arte, chi organizza mostre inquina, e parecchio. Imballaggi, spedizioni, trasporto di opere d’arte e persone: tutto questo ha un enorme impatto sul Pianeta in termini di CO2 emessa.
Un concetto ribadito anche da Chiara Repetto, della galleria Kaufmann Repetto. L’industria dell’arte ha un grande impatto, ma così come si inquina molto, si può fare anche molto per migliorare.
Fondamentale allora fare gruppo per avere la forza necessaria per agire, senza però trascurare i legami e la dimensione locale. Solo dando delle risorse che davvero servono alle realtà del territorio è possibile raggiungere gli obiettivi prefissati.
Già da tempo gli artisti contemporanei si sono dimostrati sensibili ai problemi ambientali e di sostenibilità. Numerose sono le opere che riflettono su queste tematiche, spesso proponendo una critica sociale e politica di grande impatto. Le gallerie e le istituzioni artistiche, quindi, possono trarre senz’altro insegnamenti preziosi e, grazie anche al loro potere economico, iniziare a intraprendere azioni pratiche.
Prossimi appuntamenti con Gallery Climate Coalition
Tra i membri del comitato fondatore di GCC Italia compare anche Nicola Ricciardi, Direttore artistico di miart. Sembra dunque che alla prossima edizione della fiera d’arte contemporanea sarà presente anche Gallery Climate Coalition. Lo scopo auspicato è di trasformare la fiera in una cassa di risonanza e sfruttare l’occasione per comunicare e diffondere il più possibile il messaggio.
Un motivo in più per visitare miart il prossimo aprile, quindi, sarà quello di conoscere direttamente e avere maggiori informazioni su questo GCC Italia e i suoi obiettivi per il futuro.
In copertina Ice Watch (2015) di Olafur Eliassaon. Opera realizzata con il geologo Minik Rosing, in occasione della COP di Parigi del 2015. 12 pezzi di ghiaccio estratti in Groenlandia disposti in cerchio fuori dalla piazza del Panthéon a Parigi.

