
Oltre lo sguardo. Un’indagine fotografica intima ed efficace4 minuti di lettura
Fino al 13 maggio presso la galleria Podbielsky Contemporary a Milano sarà possibile visitare la mostra “Oltre lo sguardo”. L’esibizione segna l’inizio della nuova stagione espositiva dell’affermata galleria milanese esponendo fotografie di diversi artisti con lo scopo di indagare uno dei concetti più interessati e dibattuti dell’arte e della cultura visuale, lo sguardo. L’esposizione può vantare diverse fotografie di ben ventidue fotografi.
Molti dei principali aspetti che accompagnano la discussione intorno a questo concetto trovano una propria rappresentazione nelle sale della galleria e nelle fotografie. I diversi panorami, immagini e oggetti immortalati nelle fotografie permettono di ogni volta in volta di focalizzarsi su una concezione diversa dello sguardo. In questo modo si riesce ad avere un punto d’osservazione ogni volta differente ma ogni volta ugualmente efficace.
Oltre lo sguardo. Fotografi e significati
Come già sottolineato la mostra esibisce un cospicuo numero di fotografie scattate da diversi fotografi, italiani e no, e appartenenti a diversi loro progetti personali. Le fotografie riempiono le pareti delle tre stanze della galleria seguendo un percorso che indaga i vari modi in cui uno spettatore può immergersi e osservare nell’ambiente circostante. Il tutto senza però dimenticare il proprio spazio interiore. Sicuramente uno dei temi che emerge fin da subito, e che spesso ricorrerà, è quello della soglia; da intendersi come un’apertura verso un altro spazio inesplorato. Un limite tra il dentro e il fuori che spinge a soffermarsi tra le differenze esistenti tra un’osservazione interiore e un’esplorazione del mondo.
Una dialettica che, per esempio, ben si nota nelle fotografie di Massimiliano Gatti, uno dei tanti fotografi esposti. Le sue fotografie, provenienti dalla sua serie Limes, ci mostrano delle finestre che però non svolgono più la funzione per la quale sono state create. In questo modo esse diventano delle cornici che circondano un’altra immagine, un esterno nuovo da esplorare ed osservare, distinto dall’interiorità personale.

I fotografi esposti sono molti e ognuno ha il suo senso e la sua peculiarità. È possibile confrontarsi con luoghi che hanno lasciato il segno sull’artista, esperienze che rimangono impresse nella loro memoria e che necessitavano di uno sbocco concreto. Come nella fotografia di Francesca Todde che immortala il silenzioso rapporto tra una cicogna e il proprio allevatore che la osserva da dietro una finestra. Nel frattempo, gli osservatori astronomici immortalati da Fabbrizio Ceccardi e “creati” da Lori Nix, seppur in maniera differente, ci portano ancora una volta a ragionare sull’osservazione di altre realtà oltre alla nostra. Questi sono solo tre esempi pescati dal ricco cesto di possibilità di fronte alla quale Oltre lo sguardo ci mette. Ogni singolo autore e ogni singola fotografia meriterebbero infatti uno spazio a parte per essere ammirate e comprese pienamente.
La mostra
L’esibizione Oltre lo sguardo, organizzata da Pierre André Podbielsky e da Maud Grepp, riesce pienamente nel suo intento. L’insieme di fotografie permettono di investigare e mostrare lo sguardo nelle sue molteplici declinazioni e nei suoi molteplici rapporti. I lavori esposti, oltre ad essere di grande qualità, riescono pienamente nell’intento di sovvertire la credenza o l’impulso di stabilire un solo punto di osservazione comune a tutti. Gli artisti ci mostrano efficacemente come oramai sia impossibile non rendersi conto della vastità di sistemi, rapporti e “lenti” attraverso le quali possiamo essere in grado di osservare il mondo in cui esistiamo. I testi di accompagnamento alla mostra, di cui uno scritto da Giulia Ronchi, riescono inoltre a guidare in maniera semplice ma efficace lo spettatore. In questo modo si riesce a tenere il filo conduttore della mostra anche quando il tema dell’esibizione sembra sfuggire alla comprensione.

Superare la classica associazione sguardo-occhi è poi un ulteriore, e ben riuscito, traguardo dell’esibizione. Spostare l’attenzione dal classico primo piano frontale e dallo sguardo fisso in camera sottolinea in maniera concreta la realtà accennata prima, lo sguardo si declina in diverse sfumature non necessariamente legate allo sguardo del soggetto rappresentato. Le fotografie, esplorando questi diversi modi di osservare il mondo, si caricano di emotività e di intimità, caratteristiche che ben si equilibrano con lo spazio espositivo piccolo, ma ben organizzato.
Info utili
mar-ven : 14.30 – 19:00
sab: su appuntamento
Via Vincenzo Monti 12
Tel. 0236747219
Email: info@podbielskicontemporary.com

