Art Shapes
Duchamp-ruota-di-bicletta-copertina
Arte

Marcel Duchamp e la “Ruota di bicicletta”: l’arte diventa una scelta2 minuti di lettura

In occasione dell’anniversario di nascita del grande precursore dell’arte concettuale Marcel Duchamp, vi proponiamo l’analisi della sua Ruota di bicicletta (Roue de bicyclette) (1913).

Il primo ready made di Duchamp

Nel 1913 l’artista francese realizza il suo primo ready made dando vita ad una delle opere più sconvolgenti e rivoluzionarie dell’arte moderna. Il ready made consiste nell’utilizzo in campo artistico di oggetti ordinari che vengono completamente privati della loro funzione pratica originaria, rinominati e fatti opere d’arte dal ruolo dell’artista stesso.

Marcel Duchamp, Roue de bicyclette, 1913

Roue de bicyclette è un oggetto ibrido creato dall’incastro tra uno sgabello in legno e una ruota di bicicletta. Potrebbe sembrare una parodia delle tradizionali statue classiche.

Nell’opera avviene uno spiazzamento concettuale: un oggetto della vita quotidiana, con una funzione pratica, viene inserito nel contesto artistico risultando completamente fuori posto. Grazie ad un’operazione di defunzionalizzazione, i due oggetti si neutralizzano. Lo sgabello non può più essere utilizzato per sedersi e l’elemento statico diviene il nuovo piedistallo di un oggetto legato al concetto di dinamicità, ovvero la ruota che girando a vuoto diviene inutile.

La riflessione critica

Duchamp anticipa il gusto provocatorio del Dadaismo e vuole mettere in crisi l’idea di “opera d’arte” fino ad allora esistente e quella di “oggetto di massa”. Scardina il concetto di arte affermando l’irrilevanza del lavoro dell’artista e dell’attrattiva estetica.

Per Duchamp l’Arte non è più fare, mostrare una bravura e una competenza tecnica, ma scegliere e quindi operare a livello di puro intelletto. Chiunque può essere un artista e tutto può diventare arte. Ciò può avvenire solo abbattendo le schematizzazioni mentali imposte dalla società borghese.

Marcel Duchamp

L’artista francese non fu il primo ad utilizzare oggetti della quotidianità nell’arte, ma già i cubisti adottarono un simile procedimento nei loro collage. La differenza sostanziale, oltre alla tecnica, sta nel criterio di scelta degli oggetti: per il cubismo il valore estetico o rappresentativo, per Duchamp l’”indifferenza visiva” dell’oggetto stesso, senza significato o bellezza intrinseca.

La versione di Roue de bicyclette realizzata nel 1913 è scomparsa ma l’opera fu rifatta dall’artista nel 1951. Oggi si trova a New York, presso il Museum of Modern Art.

Laureata in Arti, Patrimoni e Mercati nel 2020, lavora tra musei en plein air e gallerie d'arte nell'ambito dell'organizzazione, curatela e comunicazione di mostre ed eventi d'arte. Scrive anche per Segnonline.