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Nel roseto delle ninfee
Arte,  Interviste

Anna Ramenghi: attraverso la ricerca analogica di sentimenti interiori4 minuti di lettura

In esclusiva per Art Shapes siamo stati all’interno dello studio privato di Anna Ramenghi, definita universalmente come “L’ultima romantica”. Grazie alla cortesia della figlia, anche lei pittrice, Laura Mascardi siamo potuti entrare nel luogo più importante e privato per un’artista. Abbiamo avuto la fortuna di poter osservare alcune delle opere come: “Canto di Orfeo”, “Psiche. Petali e piume” e la raccolta di “Solo rose colme di rugiada”.

Cerco di dipingere una realtà della vita nel suo movimento, in uno stato d’ispirazione inquieta così come l’ho sempre osservata e conosciuta. Si può parlare di metafora e simbolismo per la figurazione che mi è necessaria ed è parte integrante della mia pittura con il mio amore per il particolare.

Anna Ramenghi
Psiche. Petali e piume - Anna Ramenghi
Psiche/Petali e piume – polittico olio su tela

Da bocciolo a splendida rosa

Anna Ramenghi nasce a Castel San Pietro Terme (BO) il 16 marzo 1931. Nel dopoguerra la famiglia si trasferisce a Genova, dove Anna frequenta il liceo artistico Barabino. Verso la fine degli anni cinquanta l’artista ha cominciato ad esporre a Genova le sue opere, iniziando così una lunga carriera di importanti mostre personali e partecipazioni ad esposizioni nazionali ed internazionali.

Artista dotata di forte tensione lirica, ha affidato alla pittura i moti più segreti del sentire e del vissuto. Ha seguito un itinerario di ricerca dal Neorealismo attraverso il Chiarismo e l’Astrazione con la Psicologia della Forma per ritrovare la Figurazione e approdare, alla fine degli anni ottanta, alla pittura impressa su tela con le mani. Per ricreare la forza della materia o la delicatezza dell’essenza.

Per l’artista dipingere con le mani significa raggiungere corposità e trasparenze, pura essenza di luce, risultato di un complesso lavoro gestuale, non mediato da strumenti, convogliando direttamente le emozioni sull’opera che sta nascendo.

Elemento ricorrente, utilizzato per descrivere la sua espressività è la rosa. Fiore che rappresenta per l’artista un’allegoria della vita stessa. Rose come una litania di respiri, pensieri, parole e gesti.

Questi fiori malinconicamente ci ricordano quanto sia fragile e delicata l’esistenza. Nel dipinto la rosa si contorce, si allunga, si rovescia, perde consistenza nella liquidità del colore, ma la lieve luce raggiunge il rosso acceso del suo vellutato cuore. Questo alternarsi distingue dalla materia la forma, poiché è dalla luce che nasce l’ombra creando il susseguirsi delle stagioni. Il giornalista Mauro Bocci li ha definiti: “Fiori mutanti”. Nascono e sfioriscono quasi nello stesso istante, creando un’allegoria di vita. Pittura che ha continuato negli anni, in uno slancio poetico filtrato dal mistero del sogno.

Euridice - Anna Ramenghi
Euridice – olio su tavola ovale

“Le Stanze di Eros”

Sarà la copia della “Venere allo specchio” di Velàzquez a dare una svolta importante nella vita dell’artista, con la trasposizione su grandi tele dei miti di Venere, Psiche, Orfeo, Pandora. Tra il 1990 e il 2000 sono quattro le installazioni dedicate alle “Stanze di Eros”.

Venere allo specchio - Anna Ramenghi
Copia della Venere allo specchio di Velàzquez – olio su tela

Questo corpo della Venere allo specchio è disegnato con certezze e incertezze: le certezze lo costruiscono, le incertezze lo rendono vulnerabile, armonico e dolcissimo. Il colore è solo luce, questa carne emana uno splendore che vibra di toni delicati in apparenza perché le ombre sono cariche di colore vivissimo rosso e bruno e azzurro. Ho trovato la spuma del mare da cui nacque Venere: il drappo bianchissimo al centro dell’opera, tra Venere e lo specchio, tra la realtà e il suo vero riflesso, ha un movimento d’onda, una lievità di spuma, un sentimento divino d’acque antiche come il mito. Acqua sostanza dell’intimità.

Anna Ramenghi

Con questa raccolta, l’Artista riesce a cogliere l’attimo dello sprofondamento nel sonno e l’irruzione del sogno. Nel 2015 alla prima Biennale di Genova ha ricevuto il riconoscimento “Omaggio al Maestro” con il quadro “Pandora”, ultimo suo lavoro dipinto nel mese di giugno. Scompare improvvisamente pochi mesi dopo: il 28 settembre dello stesso anno.

Pandora - Anna Ramenghi
Pandora – olio su tela

Divisa tra Genova e Milano Andrea, autrice di romanzi e racconti da brivido, vive con i suoi due gatti. Passa il suo tempo libero a scrivere di musica, arte e cucina. Per Art-shapes intervista volti nuovi.