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Arte

Prendi il mio cuore: Andi Kacziba racconta la femminilità matura. La mostra a Milano4 minuti di lettura

Non è stata scelta a caso la data di apertura della mostra dell’artista italo-ungherese Andi Kacziba: l’8 marzo, la Giornata Internazionale della Donna. Non una festa, ma un giorno per raccontare e celebrare la figura femminile, senza retorica e senza tabù. Questo è quello che si prefigge di fare Prendi il mio cuore, aperta fino al 25 marzo alla Galleria Raffaella De Chirico Arte Contemporanea di Milano.

Prendi il mio cuore, i miei reni, il mio fegato…

Le opere in mostra sono di piccolo formato, ma dall’enorme impatto. La serie di fotografie che ispira il nome dell’esposizione è basata sulla poesia di Saffo Prendi il mio cuore e portalo lontano. L’artista non offre solo il suo cuore, sede simbolica dell’amore e dei sentimenti, ma anche il resto del suo corpo, come un macabro dono di carne e sangue. Insieme a reni, fegato e polmone ci sono anche due uova, primo rimando al tema della fertilità e della maternità. Gli organi donati escono dalle immagini fotografiche e si fanno sculture, modelli anatomici e insieme forme morbide e semplificate dai colori tenui, delicati. Come un bel regalo.

Andi Kacziba, Cuore (Heart), 2022, ceramica

Questo ciclo fotografico apre agli altri due presenti in mostra, sempre caratterizzati dall’uso immediato di Polaroid, immagini dirette e prive di postproduzione. Solo il gesto artistico conta, pulito da sovrapposizioni puramente estetiche.

Turning (G) old è una serie in cui l’artista pone l’accento sulla donna che invecchia, resa invisibile dalla società e dai media, che propongono l’immagine irreale di una donna eternamente giovane, bella e fertile. Qui le rughe non vengono nascoste, ma diventano punto di forza, riempite da polvere d’oro a 24 carati. In questo modo la donna non perde valore invecchiando, ma anzi ne acquista.

Andi Kacziba, Turning (G)old #5. 2018, polaroid

In mostra è presente anche parte della sequenza fotografica La cicogna non passa di qui, realizzata nel 2019 in occasione di una performance dell’artista. Il tema che viene toccato è quello della maternità mancata, vista come uno stigma nella società odierna. La donna matura senza figli viene percepita come “storta”, “sbagliata”, attribuendole significati negativi.

A questo si riferisce il gesto dell’artista, che immagine dopo immagine, svuota l’anguria che tiene in grembo con un coltello. La menopausa e la mancata maternità sono temi considerati scomodi, anche quando si parla di diritti della donna. L’obiettivo dell’artista è restituire dignità a questo aspetto della vita femminile, focalizzando le sue opere su questi temi senza crudezza o crudeltà, ma con un gesto pulito ed elegante, carico di simbolismo.

Ad accogliere lo spettatore è proprio la sintesi della donna calpestata nella sua dignità e nel suo corpo fisico: uno zerbino, sul quale Andi Kacziba ha impresso la propria immagine. Un’opera provocatoria e spiazzante, che mette lo spettatore davanti a una scelta e a una riflessione: calpestare la donna o ignorarla passandole accanto? Un quesito che appare tutt’altro che scontato.

Andi Kacziba. Prendi il mio cuore. Info e contatti

Andi Kacziba. Prendi il mio cuore, a cura di Raffaella De Chirico

Laureata in Arti, Patrimoni e Mercati nel 2019, scrive di arte, cinema e lifestyle da diversi anni per diverse testate online, tra cui Milano Weekend, Artslife e Trend Online. Nel 2021 fonda Art Shapes per dare voce a chiunque voglia esplorare tutte le forme dell'arte