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Cinema

A Quiet Place I, il thriller-horror che ha conquistato tutti nel 20185 minuti di lettura

A Quiet Place II, l’atteso secondo capitolo con protagonisti Emily Blunt e John Krasinski, è appena uscito in sala. Riavvolgiamo insieme il filo del primo capitolo A Quiet Place – Un posto tranquillo per non perdere nulla per strada.

Distribuito in Italia nel 2018 dalla 20th Century Fox, il triller-horror fantascientifico diretto dallo stesso Krasinski e prodotto, tra gli altri, da Michael Bay (il ‘padre’ della saga di Transformers) ottenne un ampio consenso da parte della critica internazionale attraverso le nomination per il miglior montaggio sonoro agli Oscar 2019 e quella per la miglior colonna sonora ai Golden Globe 2019, e un vistoso successo di pubblico a fronte di un budget di appena 17 milioni di dollari.

Dove eravamo rimasti?

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Lee Abbott che impone il silenzio

Gli istanti finali di A Quiet Place lasciano la storia in sospeso facendo presagire, come buona regola di ogni franchise cinematografico, che la fine del film non coincida con quella della vicenda distopica che vede coinvolta la famiglia composta da Lee Abbott (John Krasinski), sua moglie Evelyn (Emily Blunt) e i figli Regan (Millicent Simmonds), Marcus (Noah Jupe) e Beau (Cade Woodward).

Si parla di distopia in quanto l’esistenza quotidiana di questa famiglia è completamente alterata: sono dei sopravvissuti ad un evento catastrofico alieno che ha colpito la Terra, e sono costretti a vivere in rigoroso silenzio; qualsiasi tipo di rumore forte è proibito.

Day 89

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Beau Abbott nel supermercato

L’ambientazione è imprecisata ma probabilmente ci troviamo in una zona rurale di uno Stato centrale degli Stati Uniti. 

Durante l’ottantanovesimo giorno dopo l’arrivo di questi mostri alieni ciechi, ma dotati di un udito finissimo, la famiglia Abbott si trova in un supermercato in cerca di provviste e medicine; i tre figli si muovono rapidi e silenziosi tra le corsie, ma l’imprevisto è dietro l’angolo e qualcosa di tragico che cambierà per sempre la vita degli Abbott sta per accadere.

Day 472

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Gli Abbott seduti a tavola per cena

L’ellissi temporale conduce lo spettatore nel cuore della quotidianità degli Abbott. Ogni più piccola azione e gesto non può essere dato per scontato. Accendere una lanterna, fare un gioco di società o anche solo preparare la cena diventa per la famiglia un’impresa incredibile.

Di qui lo straniamento dello spettatore che realizza quanto sia difficile vivere senza fare rumore: ogni movimento produce suoni, ogni emozione spesso viene espressa rumorosamente e tutto questo agli Abbott non è permesso.

383 giorni dopo i fatti del supermercato Evelyn, in attesa di un nuovo figlio, è alle prese con la preparazione di tutto l’occorrente per il parto, mentre il marito Lee insegna al figlio maggiore a pescare e a provvedere alla famiglia; la figlia Regan invece è sorda dalla nascita e si sente diversa ed isolata dal resto della sua famiglia.

Non accetta la diversità della sua disabilità e non c’è giorno in cui il padre non provi a sistemare il suo impianto cocleare con la speranza che possa funzionare da un momento all’altro.

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Regan Abbott a confronto con il padre

What is the weakness?

Qual’è il punto debole di questi mostri alieni? Nonostante gli sforzi di Lee per cercare di neutralizzarli, tali creature sembrano inarrestabili. La situazione precipita quando la data del parto di Evelyn si avvicina e a quel punto tutta la famiglia sarà costretta a prepararsi in vista di una nuova offensiva aliena.

Considerato uno dei migliori thriller del 2018, A Quiet Place offre allo spettatore numerosi dialoghi nella lingua americana dei segni (ASL): a ben poche parole sonore ne corrispondono molte prodotte tramite l’uso dei segni. Ne consegue un’espressività degli attori più intensa e coinvolgente; numerosi sono infatti i primi piani su Emily Blunt, John Krasinski e la piccola Millicent Simmonds.

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Primo piano di Evelyn Abbott

L’importanza del sonoro

La partitura musicale di Marco Beltrami, composta intorno a suoni bassi e profondi, elabora l’incrocio sonoro nel quale i risvolti più importanti della vicenda convergono tra loro.

Il film di Krasinski ha portato un po’ d’aria fresca all’interno di un genere, il thriller-horror, stantio e poco originale già da tempo, dettando l’inizio di un franchise cinematografico capace di alimentare non poche attese in vista dell’uscita del secondo capitolo e di un eventuale spin-off ancora in fase di pre-produzione.

Ci si vede in sala o in piattaforma.

Laureata in Italianistica all'Università di Bologna. Tra il suo dire e il fare ci sono di mezzo il cinema e la letteratura. Scrive di cinema su Art Shapes.